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Immagine del redattoreVincenzo Ferrara

Estensione del Calendario Venatorio Caccia Cinghiale - Camera dei Deputati approva il decreto 9/22

Aggiornamento: 3 giu 2022


Posted by laurapetreccia

La richiesta dal settore agricolo e venatorio


by Laura Petreccia – Vito Capogna

Si interviene su gestione fauna selvatica per uniformare e aggiornare le norme che regolano la gestione della fauna selvatica, in particolar modo dei cinghiali. Il decreto legge n. 9/22 inserisce una modifica all’articolo 19 della legge 157 del ’92.

È l’obiettivo di un ordine del giorno approvato alla Camera e che vede come primo firmatario il deputato della Lega Mario Lolini. Secondo l’ordine del giorno di Lolini approvato dalla Camera, e che adesso passerà al Senato, si potrà intervenire su vari fronti, di concerto con le Regioni, gli Ambiti Territoriali di Caccia e i Comprensori Alpini


Una misura richiesta dal mondo agricolo ma anche da quello venatorio di cui si sono fatti promotori in Toscana i Dipartimenti Agricoltura e Caccia della Lega Salvini Premier.

La misura è ritenuta necessaria per assicurare gli interventi di contenimento della diffusione del cinghiale in ambito urbano dove si concentrano gli animali in sovrannumero con conseguente grave rischio di contagio. Ricordando che la legge 157 è rivolta solamente all’ambito agrosilvopastorale, la competenza della pianificazione in capo la presenza di cinghiali in ambito urbano determina ormai da diverso tempo anche problemi gravi di sicurezza e incolumità. La seconda modifica riguarda il supporto operativo al personale di Regioni e Province per le operazioni di gestione delle attività di controllo. In questo caso occorre ampliare la platea dei soggetti autorizzati a svolgere il ruolo di coadiutori con personale qualificato da corsi riconosciuti dall’Ispra”.

Quali sono le proposte operative sul calendario venatorio?

L’onorevole, spiega:

“Le regioni per sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche o per malattie possono prolungare i periodi, ad esempio, per la caccia al cinghiale fino a due mesi: dal 1°ottobre al 28 febbraio e dal 1° novembre al 31 marzo.

Tale controllo viene praticato impiegando agenti delle Polizie provinciali o regionali, ma potranno avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi, operatori abilitati dalle regioni, anche afferenti a società private e cooperative, previa frequenza di appositi corsi validati da ISPRA.”

Negli ultimi anni – aggiunge Lolini

la proliferazione della fauna selvatica è apparsa evidente, tanto più in realtà come quella toscana o, nel particolare, maremmana. Basta guidare fuori città che, anche per compiere un tragitto breve, è facile imbattersi in cinghiali, volpi, tassi, ma anche daini. La diffusione della peste suina africana, inoltre, rende sempre più necessari interventi di contenimento. Da qui l’ordine del giorno che, mi auguro, già la prossima settimana venga approvato al Senato in maniera che possa avere presto attuazione”.

“Un’approvazione che trova consenso nel settore Agricolo e Caccia che con la mozione presentata dai Dipartimenti Agricoltura e Caccia toscano- afferma Lolini- ringrazio il team di lavoro composto rispettivamente da Vito Capogna, Laura Petreccia e Alessandro Fulcheris che hanno saputo raccogliere le istanze degli operatori dei territori”.

Ho inviato un messaggio per mail all'On. Lolini:

Lodevole iniziativa, ma come ha potuto indicare l’Inspra quale garante della formazione degli operatori addetti al contenimento?

Dopo la gestione fallimentare della specie cinghiale per più di trent’anni, l’Inspra ha già dato! Con infiniti corsi proposti è una gestione inadeguata alle caratteristiche del territorio italiano, ha fallito e ha portato l’Italia nella grave situazione in cui si trova per quanto concerne i danni da fauna selvatica.

I cacciatori, alla gogna senza ragione, comprendono i problemi del mondo agricolo e sono pronti ad invertire questo sperpero di denaro pubblico che, oltre a rimborsare gli agricoltori, deve pagare dei tecnici che da trent’anni falliscono il proprio obiettivo: la gestione degli eccessi di popolazioni di selvatici in Italia.

La speranza è che senta altri attori, prima di ripresentare l’ennesima legge che fornisca soluzioni esclusivamente per i tecnici interessati, sperperando ancora una volta denaro pubblico.

Cordiali saluti

Vincenzo Ferrara


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