“Ad oggi non esiste uno strumento capace di misurare con certezza la potenza assoluta dell’olfatto del cane. Inoltre, non conosciamo quanto possono influire le condizioni atmosferiche sull’odorato del cane. L’analisi delle circostanze riguardo questi processi chimico-fisici porta spesso ad indurci in errore, le apparenze spesso ingannano. Un cane non può essere considerato fino di naso solamente perché dà voce continuamente, magari a sproposito, rispetto ad un altro che ne dà molta di meno.
I segugi che hanno una loquacità eccessiva appena un flebile sentore raggiunge il loro naso, sono dei cani logorroici. Sono soggetti che si inebriano e fanno esercizi vocali quando sentono un’usta, l’eccesso di emissione vocale non è un’azione finalizzata alla caccia, ma li fa classificare come chiacchieroni. Quest’ultima è la categoria dei soggetti che danno voce senza motivo, segugi capaci di cacciar bene sia il dritto che il contro, non hanno la finezza di naso utile…. la sola che interessa i cacciatori. In assenza di un sistema di misurazione capace di informarci sulla finezza assoluta del naso, a chi attribuiremo la miglior capacità olfattiva assoluta se si dovesse scegliere tra il Pointer che avventa e ferma il selvatico da molto lontano, ma che passa indifferente su un’usta vecchia o al Bleu de Gascogne che non avventa nulla da lontano, ma è capace di seguire delle uste vecchie di parecchie ore? Ognuno di essi ha la finezza di naso utile per la propria specializzazione. Questa finezza di naso diventa meno importante, nei cani con odorato di qualità superiore, se non è correlata all’intelligenza, alla serietà e all’attenzione che permettono di interpretare gli odori e servirsene. Questo capita anche negli umani, quando si gusta di fretta un cibo o una bevanda senza assaporare; completamente diverso, invece, quando si degusta come se compisse un rito sacerdotale, in questo caso si utilizza la massima attenzione, con la volontà e l’esperienza di poter apprezzare al massimo tutti gli aromi.
Il buon cane deve essere un vero degustatore del sentore. Quando qualcuno, senza conoscere i cani, sostiene che i levrieri sono poco intelligenti, non dimostrano affetto verso il padrone e non hanno per nulla naso, questa è un pregiudizio e una valutazione affrettata di chi non conosce la razza perché non ne ha mai posseduto degli esemplari. Nella mia vita ho posseduti 95 levrieri, nessuno di questi era stupido o mancava di affetto e posso affermare che nessuno di essi era integralmente privo di naso. Sicuramente non li classifico allo stesso livello di finezza di naso del Bleu de Gascogne e del Pointer.”
Paul Daubignè (Estratto da Venerie 1967)
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