Una razza viene creata perché ha una caratteristica attitudinale particolare, una peculiarità importante che la differenzia dalle altre a tal punto da renderla differente e più indicata di altre in una particolare funzione. Altrimenti, quale motivo ci sarebbe di avere circa 90 razze di Segugi, circa 400 razze di cani, centinaia di razze di mucche, di pecore e di ogni altro animale da reddito? Il primo postulato dell’allevamento in veterinaria dice, appunto, che la funzione salvaguardia la razza e che scaduto questo presupposto non esistono più motivi per allevarla. Per le nostre razze da seguita dobbiamo stare attenti perché se dovessero diminuire le attitudini andremmo incontro ad una catastrofe, la perdita totale delle razze. E allora perché alleviamo un Segugio, se non per avere molte probabilità che riesca per la caccia in cui dovrebbe eccellere?
Porto per un momento la vostra attenzione ad un articolo (pubblicato anche sul sito www.segugi.net ) in cui alcuni scienziati americani, che studiavano la differenza tra la potenza olfattiva di alcuni animali selvatici e le razze più titolate per questa caratteristica, si sono accorti che più aumentava la selezione più diminuiva la potenza olfattiva. Intendo dire che molti allevatori per perseguire gli eccessi di formalismo zootecnico, a volte trascurano le caratteristiche attitudinali, le qualità venatorie, che sono le caratteristiche più importanti per le quali una razza è stata selezionata. I veri appassionati si pongono, invece, obiettivi importanti quali: l’intelligenza, la capacità di concentrazione sull’usta, l’attitudine ad inseguire, la resistenza e la sagacia, trascurando a volte alcuni dettagli morfologici che sono molto ricercati presso la cinofilia ufficiale. Ne conosco alcuni di poco conosciuti del segugismo che fortunatamente si divertono con i propri ausiliari in posti bellissimi per la nostra amata attività, questi ancora perseguono gli accoppiamenti di Eccellente x Eccellente venatoriamente parlando, segugisti che escono con i propri cani 3 o 4 volte per settimana, come fosse una forma di rispetto nei loro confronti, per non lasciarli a riposare nel canile!
A costoro non sfugge alcun minimo particolare delle potenziali venatorie dei propri soggetti, appassionati e non finalizzati esclusivamente alla vendita, come molti spregiudicati pseudo allevatori che approfittano delle scarse conoscenze di molti cacciatori improvvisati. Vorrei ricordare che le prove ufficiali per segugi sono frequentate da non più del 3% di tutti i soci della SIPS, che a loro volta rappresentano l’ 1,5% di tutti quelli che praticano la caccia in Italia. Di fronte ai numeri c’è poco da discutere e per non perdere il capitale cinofilo che è in possesso da coloro che non partecipano alle prove, gli appassionati dovrebbero approfondire la ricerca di eventuali ottimi soggetti. Tanti segugisti competenti non sono conosciuti ed apprezzati dai più per una serie di motivi, però, nelle loro mani ci potrebbero essere dei potenziali riproduttori ai quali si potrebbe attingere per evitare di utilizzare sempre quelli arcinoti, che alla fine rendono i nostri segugi ”tutti figli del sultano”, cioè consanguinei, scadenti nelle attitudini. E allora, prima di acquistare un cucciolo, utilizzare un riproduttore per una monta, cercate attentamente dappertutto, nelle prove ma anche dagli appassionati poco conosciuti, visionatelo attentamente e se corrisponde alle caratteristiche da voi desiderate, utilizzatelo per la riproduzione.
Vincenzo Ferrara per www.segugi.net
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