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Immagine del redattoreVincenzo Ferrara

L'Importanza della Diversità Genetica nelle Razze Canine


La selezione del cane è incominciata secoli fa a partire dal lupo, da lì siamo giunti alla creazione di circa 300 razze canine. Quello che differisce da una razza all’altra spesso sono solo piccoli dettagli morfologici che decretano l’appartenenza ad una di queste. Le attitudini, invece, differiscono veramente poco. Per creare razze nuove sono stati accentuati alcuni dettagli fisici, a volte negativi, oppure si è lavorato sul pelo, sul colore del mantello. Abbiamo un esempio lampante nei nostri Segugi Italiani che differiscono fondamentalmente per la differenza del pelo, corto e liscio in quello a pelo raso e duro e lungo in quello a pelo forte. Il DNA di queste due razze, verificato con studi scientifici, differisce veramente di poco!


Ma anche molte razze estere, per esempio i Griffon Vandéen divisi in 4 razze, ma che differiscono fondamentalmente per la taglia. Si potrebbero fare centinaia di questi esempi ma mi fermo qui.

Per ottenere nuove razze gli allevatori hanno allevato in consanguineità sempre più marcata, incrociando parenti prossimi, fino ad arrivare al grido di allarme giunto di recente dai ricercatori dell’Università della California che evidenziano con il loro interessante studio come la maggior parte delle razze canine hanno un’elevata consanguineità nei loro geni.

Da sx: Grand Griffon Vendéen, Briquet Griffon Vendéen, Grand Basset Griffon Vendéen, Petit Basset Griffon Vendéen.


Secondo questo studio pubblicato su “Canine Medicine and Genetics” la consanguineità è spesso causa di un incremento delle malattie genetiche che minano la salute dei cani, ne aumentano la mortalità con aggravio economico per i proprietari per le spese veterinarie.

La studiosa di genetica veterinaria, Danika Bannasch ed il suo gruppo, hanno dimostrato con questo studio, analizzando il genoma più di 50.000 cani, un’incidenza altissima di consanguineità in ben 227 razze diverse di cani. Studiando il genoma di questi cani i ricercatori hanno notato una consanguineità del 25%.


Questa percentuale corrisponde ad un alto livello di rischio per la salute degli animali in quanto mina il fattore più importante per la loro salvaguardia: Preservare il patrimonio genetico delle razze e la sua variabilità. infatti, in questo studio gli autori hanno notato che associato a questa alta percentuale di consanguineità è associato un incremento delle malattie.


Al punto in cui ci troviamo, non è facile ritornare a livelli di consanguineità accettabili, per questo i ricercatori della California raccomandano agli allevatori ed alle istituzioni di adottare provvedimenti atti a salvaguardare la variabilità genetica nelle razze canine, lavorando con le moderne tecnologie che consentono la mappatura genetica diretta dei riproduttori.


Solo così, evitando di commettere gravi errori a discapito dei nostri amati Segugi, con la certezza di fare la cosa giusta per la salute dei propri cani, non dovremo assolutamente ricorrere alla consanguineità, in special modo in quelle razze numerose, come tante di quelle da noi utilizzate per la nostra amata passione.



Vincenzo Ferrara x Segugi.net

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